Aperta un'indagine interna per il caso del bimbo dimesso dal Mazzini e operato a Pescara

TERAMO – La direzione sanitaria della Asl di Teramo ha avviato una inchiesta conoscitiva per chiarire il caso del bimbo teramano di 3 anni operato d’urgenza per appendicetomia perforante all’ospedale di Pescara dopo una dimissione da quello di Teramo con una diagnosi più superficiale. Il caso, riportato questa mattina dal quotidiano il Centro, sarà oggetto di valutazione dell’Unità operativa di gestione del rischio clinico della Asl di Teramo, che avrà quale compito quello di individuare eventuali criticità specifiche «nel percorso effettuato dal piccolo paziente, sia in ambito territoriale che ospedaliero». Secondo quanto riferito alla stampa dalla mamma del bimbo, il piccolo era stato visitato e dimesso dal Mazzini con una diagnosi di gastroenterite e per questo curato con realtivi medicinali, ma con il successivo ricorso agli specialisti del nosocomio pescarese, si era scoperto che i forti e continui dolori addominali erano causati dalla pericolosissima infiammazione dell’appendice. L’indagine, come sottolinea la Asl in una nota, tenderà a stabilire "cosa è accaduto, perchè e le criticità individuate", ma soprattutto a individuare le “possibili soluzioni condivise con gli operatori idonee a diminuire sempre più la rischiosità dei percorsi assistenziali".